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L’università in Romagna
sulle orme della California

È il 1989 quando l’Alma Mater esce dopo nove secoli da Bologna. A Cesena, Forlì, Ravenna e più tardi a Rimini iniziano i corsi di laurea, dando vita al multicampus. Oggi i quattro poli dell’università in Romagna, considerati un modello dal ministero, hanno la dimensione di un ateneo medio-grande e ospitano un quarto degli iscritti all’Alma Mater. Ogni anno la ricchezza economica che gli studenti portano a queste città varia dai 10 ai 30 milioni. L’integrazione con le comunità cittadine però non è ancora completa e spesso i campus non vengono visti come parte della città. Più di 146 milioni di investimenti sul territorio, ma molti servizi sono ancora carenti: studentati, aule studio, mense, collegamenti e trasporti. A trent’anni dall’estensione dell’università bolognese fino al mare e con la partenza dei corsi di laurea in medicina a Forlì e Ravenna ad ottobre 2020, siamo andati a visitare le sedi decentrate per valutarne il successo, in cerca di vantaggi e svantaggi dello studiare fuori Bologna

Articolo uscito su Quindici, la rivista bisettimanale del Master in Giornalismo dell’Università di Bologna, il 2 aprile 2020.

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